Dlgs successioni e donazioni: approvazione definitiva
Il Consiglio dei Ministri n. 91 del 7 agosto ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo su successioni e donazioni.
In particolare, il Dlgs secondo i principi della Legge di Delega al Governo per la Riforma Fiscale (Legge n 111/2023) va ad agire secondo i seguenti criteri:
- semplificazione,
- certezza del diritto,
- razionalizzazione.
Il testo definitivo reca, rispetto alla versione preliminare, varie modificahe in ragione del passaggio presso le commissioni tecniche competenti.
Leggi anche: Successioni e Donazioni: cosa cambia con le nuove regole con il testo in bozza del primo provvedimento ora modificato in alcune parti, di seguito elencate come da comunicato del Governo.
Dlgs Successioni e donazioni: modifiche dopo il passaggio in Commissione
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo su successioni e donazioni il 7 agosto.
Lo stesso Governo ha evidenziato che, anche in considerazione dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, rispetto all’approvazione preliminare, il testo riporta delle novità.
- Tassazione trust: in relazione all’ipotesi in cui il disponente o il trustee versino il tributo al momento del conferimento dei beni o dell’apertura della successione (e l’imposta sia quindi determinata con riferimento al valore dei beni al momento del conferimento e al rapporto esistente tra disponente e beneficiano), si prevede l’applicazione dell’aliquota più elevata, senza tener conto delle franchigie, ogni qualvolta “non sia possibile determinare la categoria di beneficiari”. La locuzione “categoria dei beneficiari” intende chiarire che, al momento del conferimento dei beni ovvero dell’apertura della successione, deve risultare individuata la classe di parenti o affini per i quali la tassazione – aliquota e franchigia – è omogenea.
- Inoltre, si fissa nella misura del 4,5 per cento il saggio degli interessi relativi alle somme dovute dal contribuente in seguito alla rettifica e liquidazione della maggior imposta.
- Dichiarazione integrativa a favore: si estende la facoltà di integrare la dichiarazione integrativa a favore del dichiarante, per correggere errori od omissioni, come già previsto per le imposte sui redditi, l’IRAP e l’IVA, anche all’imposta di bollo e all’imposta sostitutiva sulle operazioni relative a finanziamenti a medio e lungo termine.
- Svincolo somme per eredi fino a 26 anni di età: si prevede che le banche, gli intermediari finanziari e le società e gli enti che emettono azioni, obbligazioni, cartelle, certificati ed altri titoli di qualsiasi specie, anche prima della presentazione della dichiarazione di successione, consentono, in presenza di beni immobili nell’asse ereditario e nei limiti delle somme dovute per il versamento delle imposte catastali, ipotecarie e di bollo, lo svincolo delle attività cadute in successione quando a richiederlo sia l’unico erede di età anagrafica non superiore a 26 anni.
- Ridefinizione coefficienti rendite vitalizie imposta di registro: si prevede che anche per le rendite vitalizie soggette all’imposta di registro (oltre che a quelle soggette all’imposta sulle successioni e donazioni), laddove il tasso di interesse legale risulti uguale o inferiore allo 0,1 per cento, si assumono i coefficienti previsti dal decreto MEF n. 302 del 30 dicembre 2015.
Sul testo è stata ottenute l’intesa in sede di Conferenza unificata.