Esonero contributivo alternativo a Cig 2021: ancora manca l’ok UE
L’esonero contributivo per le aziende che non utilizzino i trattamenti di integrazione salariale 2021, porta con se il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo 2021 in quella azienda, non solo per il periodo di fruizione della Cassa. In caso di violazione L'inps recupererà i contributi retroattivamente .
Questa il principale chiarimento dell’Inps nella circolare 30/2021, pubblicata venerdi 19 febbraio .
Si ricorda che l'agevolazione era già stata prevista nel 2020 dai precedenti decreti emergenziali ed è stata prorogata dalla legge di bilancio 2021 ma la fruizione effettiva per quest'anno è ancora bloccata perché manca l’autorizzazione della Commissione europea prevista per legge. Lo stesso vale per le 4 settimane garantite dal Decreto Ristori fruibili entro il 31 gennaio 2021 Per questo l'istituto si riserva ancora l'emanazione delle istruzioni per l’utilizzo del credito in un prossimo messaggio .
Ricordiamo le condizioni per l'accesso alla agevolazione contributiva e le caratteristiche:
- aver utilizzato gli ammortizzatore sociali con causale COVID 19 in maggio e/o giugno 2020 ( non necessariamente per gli stessi lavoratori perche fa fede la matricola del datore di lavoro )
- rinunciare alla fruizione delle settimane di cassa introdotte dalla legge 178/2020.
- l'importo che verrà agevolato corrisponde alla contribuzione a carico del datore di lavoro in relazione alle ore di integrazione salariale fruite anche parzialmente nel mese di maggio/ giugno 2020, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.
- Il periodo massimo fruibile è di 8 settimane (anche se il credito contributivo risultante fosse superiore)
- nelle ipotesi di cessione di ramo di azienda, il diritto alla fruizione dell’esonero in trattazione permane in capo al datore di lavoro cedente, senza alcun trasferimento in capo al cessionario.
- presso il medesimo datore di lavoro, si può fruire per alcune unità produttive dell’esonero e per altre unità produttive dei nuovi trattamenti di integrazione salariale.
Su quest'ultimo punto la circolare specifica in particolare sulle settimane di cassa richieste sulla base del Decreto Ristori (Dl 137/2021), collocate però nel 2021 che andranno quindi conteggiate nel periodo 2021, questo non preclude l’esonero sempre che si effettui la rinuncia per le altre (rimanenti) settimane previste dalla legge di Bilancio 2021.